La Città di Lugano ha ottenuto il riconoscimento dell’UNICEF “Comune amico dei bambini”, certificazione che premia i comuni che rendono i diritti dell’infanzia una pratica quotidiana. Il percorso, iniziato nel 2020, ha coinvolto 841 minori e 93 adulti. L’annuncio del riconoscimento è l’occasione per restituire ai partecipanti i risultati raccolti tramite sondaggi, workshop e animazioni. La cerimonia di consegna avverrà ad ottobre.
Lugano è Città amica delle bambine e dei bambini. La Commissione dell’UNICEF Svizzera e Liechtenstein ha deciso di assegnarle questo importante riconoscimento alla luce del
percorso intrapreso dal Municipio e dall’Amministrazione comunale nel 2020. Dopo una prima fase di valutazione dei servizi nella quale Lugano ha ottenuto un ottimo punteggio - totalizzando il 70% degli indici considerati dall’UNICEF a tutela dell’infanzia - la seconda fase è stata caratterizzata dal coinvolgimento e dall’ascolto di bambini, adolescenti, giovani e genitori con figli nella prima infanzia. Dai risultati della loro partecipazione, la Città ha redatto un Piano d’azione con misure specifiche per rispondere a proposte e criticità, ma anche per valorizzare l’importante lavoro che viene svolto quotidianamente dall’Amministrazione comunale.
Molte delle misure citate nel Piano d’azione sono già state attuate. L’assegnazione del
riconoscimento è avvenuta dopo la giornata di valutazione che si è svolta a Lugano alla fine del mese di marzo con rappresentanti della Città, un gruppo di lavoro dell’UNICEF e un esaminatore esterno del mondo accademico. La certificazione è l’occasione per restituire ai partecipanti della seconda fase i risultati emersi durante i sondaggi e le attività organizzate. A ogni difficoltà, proposta o suggerimento è stata affiancata una misura di intervento o di valorizzazione. I risultati della fase partecipativa Nel solco del principio di partecipazione promosso dalla Convenzione dei diritti del fanciullo, tra il 2021 e il 2022 la Città ha interpellato bambini, adolescenti e giovani durante i laboratori della colonia estiva ViviLugano e tramite il sondaggio online “È il momento di dire la tua” per raccogliere la loro opinione. A nome dei più piccoli sono stati invece ascoltati i genitori in diversi momenti di scambio. Dei 934 partecipanti, 841 erano minori e 93 adulti. Le preoccupazioni emerse dai genitori dei bambini più piccoli riguardano per lo più l’esigenza di conciliabilità della vita familiare con quella professionale, il traffico, la richiesta di un maggior coinvolgimento nelle politiche familiari comunali e il problema dell’alloggio. Il rientro al lavoro dopo la nascita di un figlio non è semplice: i genitori devono riorganizzare i loro impegni, ma anche trovare soluzioni di accudimento dei figli adatti alle loro esigenze.
Le misure già adottate da Lugano - oltre al contributo al potenziamento dei nidi d’infanzia dell’ente autonomo LIS-Lugano istituti sociali - riguardano l’ampliamento sui 12 mesi dell’apertura dei servizi extrascolastici comunali.
Per il problema del traffico, l’Amministrazione comunale ha lavorato a stretto contatto con i bambini delle scuole elementari per la creazione di un Piano di mobilità scolastica e, nell’ambito dell’alloggio, è stato creato un gruppo di lavoro per la verifica del potenziale di sviluppo di alcune proprietà comunali nella loro trasformazione in appartamenti ad affitti accessibili e per il mantenimento di costi contenuti degli alloggi già assegnati. A sostegno dei costi che le famiglie devono sostenere la Città ha inoltre rivisto i criteri del Regolamento comunale in ambito sociale, che assegna aiuti finanziari, e ha aperto uno sportello informativo per il disbrigo delle pratiche amministrative presso il Servizio di accompagnamento sociale di Via Brentani. In fase di elaborazione è, invece, il progetto di partecipazione genitoriale alle politiche familiari comunali.
Gli atelier proposti durante i campi estivi di ViviLugano hanno coinvolto bambini delle
scuole elementari e adolescenti delle scuole medie. Anche in questo caso è emersa
l’importanza dell’ambiente, la possibilità di avere aree gioco adatte a fasce d’età differenti e avere più collegamenti del trasporto pubblico.
Oltre al Programma di risanamento delle aree di gioco, nuovi parchi sono stati costruiti
tenendo in considerazione le differenti esigenze: ne sono un esempio il parco di Villa
Costanza con gli orti urbani e la sua biodiversità, o il parco giochi di Via Pico con il suo
canyon, ma anche l’area di svago di Pregassona, la riqualifica delle sponde del Cassarate e i parchi temporanei in prossimità dei cantieri, sorti per alleviare i disagi apportati dai lavori. Il trasporto pubblico è stato potenziato nei collegamenti, frequenze e copertura oraria.
Mentre per l’ambiente, la Città vuole aggiungere 25'000 m2 di parchi entro il 2024.
“È il momento di dire la tua” è una campagna di partecipazione giovanile che verrà
riproposta nei prossimi anni per il successo del suo sondaggio online rivolto ai giovani tra i 14 e i 18 anni. Oltre a raccogliere idee ed esigenze del mondo giovanile, il sondaggio ha permesso di capire il loro stato psicosociale. Dalle risposte è emerso il desiderio di essere ascoltati e sostenuti a fronte di un sentimento diffuso di incertezza sul futuro, soprattutto in merito alle opportunità lavorative.
Lavorare sul sostegno e sull’ascolto è diventata quindi la priorità: oltre all’assunzione di un nuovo operatore di prossimità, il settore delle Politiche giovanili sta cercando uno spazio più centrale, mentre le aperture dei due centri giovanili sono state ampliate sull’intero anno, garantendo un luogo di presenza e ascolto durante l’estate, periodo in cui è più difficile trovare dei punti di riferimento. I servizi dell’Area formazione e lavoro hanno sviluppato alcuni progetti per sostenere e accompagnare i giovani durante il delicato momento di transizione dalla scuola dell’obbligo alla formazione professionale. Sono, infatti, chiamati a fare delle scelte che condizioneranno la loro vita e la pressione determinata dalle aspettative degli adulti complica ulteriormente la situazione.
In risposta alla segnalazione di mancanza di spazi per i giovani, la Città ha assegnato ad
un’agenzia esterna uno studio indipendente sugli spazi potenzialmente usufruibili e sulle proposte del loro utilizzo. Nel frattempo i centri giovanili e lo spazio Foce sono disponibili ad accogliere le iniziative.
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